La pianta Afelandra, nome botanico Aphelandra, fa parte della famiglia Acanthaceae ed è originaria delle zone calde come Brasile,
Argentina e Messico.
Si tratta di un arbusto sempreverde, poco ramificato ma piacevolmente coltivato per il bel fogliame verde scuro striato e marcato.
L'Aphelandra è una pianta che non può essere coltivata in piena terra in quanto originaria di paesi dove le temperature sono
sempre molto calde. Va coltivata quindi in vaso e nel periodo invernale va protetta al freddo, mantenendo una temperatura sempre
sopra i 15 gradi.
La varietà più coltivata è l'Aphelandra squarrosa chiamata anche Pianta della zebra per le foglie molto venate
e variegate. Oltre a questa, esistono centinaia di altre varietà, meno conosciute e di più difficile reperibilità.
Per una buona riuscita di coltivazione, le piante di Aphelandra necessitano di caldo ma anche di elevata umidità. Nel caso in
cui l'aria fosse troppo secca, va nebulizzato il fogliame spesso per rendere l'ambiente più simile possibile ai suoi paesi
d'origine. Spesso, proprio per la sua delicatezza, viene erroneamente coltivata come annuale acquistando piantine già fiorite
e tenute solo per una stagione. In realtà è una bellissima pianta che può anche superare il metro di altezza, con fiori
molto decorativi, particolari e un bel fogliame persistente in tutti i mesi dell'anno.
L'Aphelandra è una pianta delicata ma con alcuni accorgimenti si possono ottenere ottimi risultati. Si coltiva in terreno
soffice, ricco di humus, ben concimato e ben drenato. Per mantenere un bel verde intenso, si può anche aggiungere una piccola
manciata di terra acida e si può migliorare il drenaggio con l'aggiunta di sabbia o perlite, spesso già presente nei terricci
universali.
L'Afelandra si annaffia regolarmente ma senza eccessi idrici, lasciando asciugare il terreno prima della successiva irrigazione.
Qual'ora l'aria risultasse molto secca è consigliata una nebulizzazione del fogliame, preferibilmente con acqua piovana o
demineralizzata.
L'Afelandra va coltivata in vaso, mantenuta d'inverno sempre al di sopra dei 12/15 gradi e in luoghi molto luminosi ma lontano
dai raggi solari diretti del sole. Questi infatti potrebbero causare ampie scottature fogliari e portare al decadimento della
pianta.
L'Afelandra si pota solo in caso di necessità per mantenere più rado il fogliame e la ramificazione, da effettuare nel periodo
di fine inverno o inizio primavera.
L'Aphelandra fiorisce nel periodo estivo, fra Giugno e Settembre/Ottobre. I fiori sono delle brattee che si formano all'apice
del fusto, di colore giallo, vagamente simili a quelli della Curcuma
ma più piccoli e compatti.
Esistono centinaia di varietà, ma la varietà più conosciuta è l'Aphelandra squarrosa, chiamata anche Pianta
della zebra per le foglie variegate e molto venate.
Afelandra - Aphelandra squarrosa | |
Temperatura | Mantenere sopra i 12/15 gradi |
Esposizione | Luminosa ma lontano dai raggi solari diretti delle ore più calde |
Terreno | Soffice, ricco i humus, ben drenato, meglio se con una manciata di torba |
Annaffiatura | Regolare ma senza eccessi, mantenere alta l'umidità ambientale |
Concimazione | Una volta al mese per piante da fiore o universale |
Potatura | Fine inverno di mantenimento forma e riduzione della ramificazione |
Parassiti | Afidi, cocciniglia, marciume radicale |
Portamento | Arbusto di altezza solitamente inferiore al metro |
Fioritura | Da Giugno fino a Settembre/Ottobre con brattee color giallo |
Rinvaso | Ogni due o tre anni |
Note particolari | L'Aphelandra squarrosa è la varietà più decorativa e più coltivata |